Primo poster per Punto Service

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Con grande orgoglio annunciamo la pubblicazione al 74° Congresso Nazionale Fimmg-Metis (Federazione Italiana Medici di Famiglia) del poster “IL PAZIENTE ANZIANO IN STRUTTURA. CRITERI DI INGRESSO, COMPLICANZE E EVENTI AVVERSI. PROBLEMATICHE DELLA RIOSPEDALIZZAZIONE”, che ha tra gli autori anche Punto Service.

Grazie al dott. Bianco e al dott. Miravalle che hanno compiuto uno studio presso la nostra RSA Euforbia di Varisella (TO), è stato dimostrato come il miglioramento dei programmi gestione in RSA, così come una migliore collaborazione tra le figure sanitarie potrebbe prevenire, anticipare e gestire le ricadute di salute degli anziani nelle strutture, riducendo così la necessità di assistenza ospedaliera e il rischio di eventi avversi.

Abstract
Una significativa percentuale della popolazione anziana viene assistita in strutture residenziali, spesso a seguito di patologia acuta, di una complicanza o progressione di stato cronico, di una procedura chirurgica o di una marcata dipendenza nelle attività quotidiane.
L’assistenza può essere offerta nel medio periodo, con programmi mirati al recupero delle capacità psico-fisiche. Si esercita un effetto positivo sul soggetto, con miglioramento dello status cognitivo e dell’indipendenza fisica. Una pianificazione dei risultati della riabilitazione tuttavia risulta alquanto complessa, data la complessità dei quadri e l’eterogeneità dei fattori influenti.
La residenza consente una migliore gestione delle patologie croniche rispetto l’ambiente ospedaliero. Si evidenza una riduzione di eventi avversi, inclusi mortalità e
ri-ospedalizzazione. Si evidenzia inoltre, seppur con minore forza, un miglioramento nelle attività quotidiane, anche se vi sono incertezze in presenza di morbidità multiple. Una delle criticità maggiori è l’agitazione, correlata alla demenza, frequentemente gestita con la farmacologia. Un’assistenza maggiormente centrata sulla persona, con comunicazione adeguata, consente una riduzione della sintomatologia.
Altra criticità è costituita dall’utilizzo di antimicrobici in cronico, anche se poco si sa circa l’uso in post-acuzie. Emerge un utilizzo relativamente alto, ottimizzabile con una precisa comunicazione con il personale ospedaliero.
I pazienti in comunità presentano un alto rischio di trasferimento non programmato in ambiente ospedaliero, spesso evitabili, a causa di riacutizzazioni, con significativo rischio per la salute. Il declino funzionale è elevato, così come la mortalità. Spesso il processo decisionale va a escludere il medico di medicina generale.
Il miglioramento dei programmi gestione, così come una migliore collaborazione tra le figure sanitarie potrebbe prevenire, anticipare e gestire le ricadute nelle strutture, così riducendo la necessità di assistenza ospedaliera e il rischio di eventi avversi.

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